RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton
RomanButton

STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza di San Gregorio (R. I - Monti) (piazza bordata dal clivo di Scauro)

La via omonima è stata adesso assorbita dalla via dei Trionfi e solo il largo, avanti alla chiesa del Santo eponimo, conserva l'antico nome.

Qui era la "domus gentis Aniciae” dalla quale traeva origine S. Gregorio Magno (590-604) [1] che, prima di essere ordinato prete, fu prefetto dell'Urbe, senatore e nunzio a Costantinopoli.

La chiesa ebbe appunto origine da questi edifici, che il santo trasformò in un monastero, in cui passò molti anni della sua vita, e presso la quale ne eresse un’altra in onore di Santa Andrea apostolo.

È narrato che, durante la permanenza di S. Gregorio, nel convento, la madre Silvia, dalla sua casa presso S. Saba, inviasse giornalmente una minestra.

Alla morte del Santo, convento e Chiesa rimasero deserti, finché Gregorio II (715-731) non vi rimise i monaci e ricostruì una nuova chiesa in onore del suo omonimo predecessore [2].

Completamente rinnovata nel 1633 dal cardinale Scipione Borghese, la chiesa ebbe rifatta la facciata su disegno di Giovanni Battista Soria (1581-1651).

I monaci camaldolesi che avevano avuto convento e chiesa da Gregorio XIII (Ugo Boncompagni - 1572-1535), con Breve del 20 settembre 1573, fecero nuovi lavori nel 1725.

Il campanile è costruito sopra le sostruzioni di edifici dell'epoca di Claudio (41-54) e l'interno basilicale è a tre navate, divise da 16 colonne disuguali provenienti da monumenti antichi.

Un tabernacolo del XV secolo ricorda la processione di penitenza dell'anno 590 (peste –  Castel S. Angelo) ed in un paliotto dell'altare di San Gregorio, di Luigi Capponi (1485), si alluderebbe alla liberazione delle anime del Purgatorio fra le quali, secondo la nota leggenda, sarebbe stata l'anima dell'imperatore Traiano [3], come scrive Dante nel canto XX del Paradiso:

 "L'anima gloriosa, onde si parla,
Tornata nella carne, in che fu poco,
Credette in Lui, che poteva aiutarla;
E, credendo, s’accese in tanto fuoco
Di vero amor, ch’alla morte seconda,
Fu degna di venire a questo gioco"...

A destra dell'altare è la tradizionale piccola stanza del S. Pontefice, con la sua sedia episcopale, la pietra che gli faceva da letto, e un reliquiario.

Nella cappella poi del Salviati, è conservata l'antichissima icona della Madonna, che, secondo un'altra tradizione, avrebbe parlato al Santo.

Dalla facciata della chiesa, si entra in un cortile claustrale rettangolare, con portico a pilastri ed archi, affrescato da Niccolò delle Pomarancie (1552-1626).

Il portico ha molte notevoli tombe fra le quali, oltre a quelle di due dignitari della corte di Enrico VIII (1509-1547) e dei fratelli Bonsi della fine del XV secolo, quella del canonico Lelio Guidiccioni ove si crede vi sia stata precedentemente sepolta la celebre cortigiana Imperia [4] che ebbe per ultimo amante il magnifico Agostino Chigi (1465-1520): "Imperia, cortisana romana, quae digna tanto nomine, rarae inter mortales formae specimen dedit. Vixit a XXVI. Obiit MDXI, die XV aug.”

E questa lapide che ricordava "Lucrezia de Paris" che..... “per superbia, a se fé dire Imperia, Ch’ogni altra cosa appresso a sé le spiacque".

____________________

[1] )            Il Papa, (che tanto opportunamente si seppe valere della "Prammatica Sanzione” giustinianea, emessa al termine della guerra gotica dall'imperatore Giustiniano I, su richiesta di papa Vigilio, per sancire il ritorno dell'Italia sotto il dominio diretto dell'impero, al fine di elevare ed affermare l'autorità civile e spirituale dei pontefici), ebbe i natali, secondo una tradizione, presso Ponte Quattro Capi nella località detta poi: "Trivio de’ mascellari della mala carne" dove ebbero case gli Anici (Altre ne ebbero in "Piscinula”).

[2]         Nella notte del 13 febbraio 1130 nel convento, morto Onorio II (Lamberto Scannabecchi da Fiagnano - 1124-1130), fu eletto papa il cardinale Gregorio Papareschi diacono di Sant'Angelo (Innocenzo II), ma poiché il mattino successivo fu eletto in San Marco il cardinale Pietro Pierleoni (Anacleto II, di origine ebraica) ebbe origine quello scisma che solo alla morte di Anacleto II (febbraio 1138) ebbe effettivamente termine e dopo che, per merito di San Bernardo (1091-1153), il suo successore cardinale Gregorio dei Conti Tuscolani, chiamatosi Vittore IV, rinunziò alla tiara il 29 maggio di quello stesso anno.

[3] )            Risuscitato per la preghiera di S. Gregorio, perché Traiano potesse convertirsi e rimorire, in grazia.

[4] )            Dice il Bandello che : “Un ambasciatore, in visita da lei, non sapendo dove sputare per i velluti, broccati e tappeti rarissimi che v´erano, sputò in faccia ad un servitore dicendogli: Non ti dispiaccia, perocché qui non è più brutta cosa del tuo viso. Atto che riuscì graditissimo all´Imperia che lo ringraziò per questa lode.
E ancora:
"l'abitazione di Imperia sembra il palazzo di una principessa, essa tiene moltissimi servitori. Tutto è in una suntuosità rara, i muri sono tappezzati di magnifiche stoffe; una sala ed una stanza sono così riccamente decorate che non si vede sulle pareti che velluti e broccati, e sul pavimento tappeti di fatture squisite. Lo spogliatoio dove lei costuma ricevere i grandi personaggi che la vengono a visitare è tappezzato di drappi d'oro, che cadono in piedi abbondanti, una cornice oro e azzurro, meravigliosamente lavorata, dappertutto vasi e pietre rare: alabastro, porfido, serpentina. Lungo i muri sono esposti scrigni in legno scolpito e cesellato con la più squisita finezza e di un valore inestimabile, in mezzo alla stanza si trova un piccolo tavolo, la più graziosa casa del mondo, coperto di un tappeto di velluto verde".

DSC_0556bis

Lapidi, Edicole e Chiese lungo la via:

- Chiesa di San Gregorio - Esterno e Chiostro
- Chiesa di San Gregorio - Interno
- Chiesa di San Gregorio - Cappella Salviati
- Chiesa di San Gregorio - Lapidi
- Chiesa di Sant´Andrea e Suore della Carità

Blutop